Come scegliere il giusto trattamento dei fibromi uterini

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A volte, i fibromi uterini, causano solo disagi o problemi di lieve entità, un ciclo mestruale abbondante o qualche sporadico dolore addominale.

Ma a volte possono impedire di godersi la vita, interferendo con la capacità di gestire la quotidianità, il lavoro, il tempo libero e quello trascorso con amici e familiari. Tutto passa in secondo piano a causa del dolore o dei disagi che i fibromi provocano.

Ed è proprio a questo punto che si inizia a considerare l’idea di un trattamento, per riappropriarsi della propria vita e tornare alla normalità. Sono disponibili numerose opzioni terapeutiche.

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Ma come scegliere quella giusta per te?

Le opzioni terapeutiche disponibili vanno dai farmaci alla chirurgia e alle procedure non chirurgiche. A seconda della fase della vita in cui ci si trova, si potrà preferire un trattamento piuttosto che un altro.

Porsi alcune domande

Prima ancora di prendere in esame le diverse opzioni terapeutiche disponibili per il trattamento dei fibromi uterini, è bene porsi (e rispondere!) a queste domande:

  • In che modo si manifestano i sintomi?
  • Quanto sono gravi?
  • Voglio che la soluzione sia risolutiva? In che misura?
  • Voglio avere la possibilità di avere un figlio in futuro?
  • Quanto tempo posso assentarmi dal lavoro/dai miei altri impegni?

Trovare le risposte – Farmaci

Dopo che avrai risposto personalmente a queste domande, è il momento di esaminare le opzioni terapeutiche. Il primo livello di trattamento è spesso quello farmacologico.

Antagonisti del GnRH associati a terapia ormonale a basse dosi (“add-back therapy”)

Gli antagonisti del GnRH da soli inducono l’inibizione dei recettori del GnRH con conseguente rapida riduzione dose-dipendente dei livelli di estradiolo e progesterone, reversibile in tempi rapidi. A differenza degli agonisti del GnRH, l’effetto è immediato, senza flare-up o “riacutizzazione” iniziale dei sintomi dopo l’avvio della terapia.

In caso di assunzione concomitante di add-back therapy e antagonisti, si ottiene un eccellente controllo della sintomatologia correlata ai fibromi e si riducono al minimo i potenziali effetti collaterali simil-menopausali, come le vampate di calore. I sintomi quali il sanguinamento mestruale abbondante, le algie e la sensazione di pienezza si riducono e si ha un contestuale miglioramento della qualità della vita in generale.

Possono rivelarsi una buona opzione se:

  • il sintomo principale dei fibromi è rappresentato da un sanguinamento mestruale abbondante, dolore pelvico e/o senso di compressione o incontinenza urinaria in caso di pressione sulla vescica
  • si vuole evitare una procedura medica e i tempi di recupero che questa comporta
  • non si desidera iniziare una gravidanza nell’immediato o durante il periodo di assunzione del farmaco (una volta interrotto il trattamento, si tornerà ad essere fertili; tuttavia, i sintomi potrebbero comparire nuovamente e i fibromi potrebbero iniziare a svilupparsi nuovamente).

Progestinici o dispositivi intrauterini (IUD)

Questi farmaci a base di ormoni e i dispositivi intrauterini (solitamente utilizzati per prevenire la gravidanza) possono essere utilizzati anche per controllare il flusso mestruale abbondante causato dai fibromi.

Possono rivelarsi una buona opzione se:

  • il sintomo principale dei fibromi è rappresentanto dal sanguinamento mestruale abbondante
  • si vuole evitare una procedura medica e i tempi di recupero che questa comporta
  • non si desidera una gravidanza nell’immediato o durante il periodo di assunzione del farmaco (una volta interrotto il trattamento, si tornerà ad essere fertili, ma anche il ciclo mestruale tornerà ad essere più abbondante).

Acido tranexamico

Questo farmaco non ormonale si assume nei giorni di flusso abbondante per ridurre il sanguinamento.

Può rivelarsi una buona opzione se:

  • il sintomo principale dei fibromi è rappresentato dal sanguinamento mestruale abbondante
  • si vuole evitare una procedura medica e i tempi di recupero che questa comporta
  • si desidera avere un figlio nell’immediato o in un prossimo futuro (NB: in caso di gravidanza, l’assunzione dell’acido tranexamico dovrà essere interrotta. Consultare il proprio medico).

Agonisti e antagonisti dell’ormone di rilascio delle gonadotropine (GnRH)

Gli agonisti del GnRH inibiscono la produzione di estrogeni e progesterone e inducono uno stato transitorio reversibile simile alla menopausa. Il ciclo mestruale si interrompe, eliminando il problema associato al sanguinamento abbondante e i fibromi tendono a ridursi (analogamente a quanto accade durante la fase di post-menopausa). Un fibroma rimpicciolito comporta una riduzione significativa dei sintomi da pressione. Gli agonisti del GnRH possono essere utilizzati solo per un breve periodo di tempo (3-6 mesi) a causa degli effetti a carico delle ossa.

Possono rivelarsi una buona opzione se:

  • il sintomo principale dei fibromi è rappresentato da un sanguinamento mestruale abbondante, dolore pelvico e/o senso di compressione o incontinenza urinaria in caso di pressione sulla vescica
  • si è in procinto di sottoporsi ad un intervento chirurgico di asportazione dei fibromi
  • non si desidera iniziare una gravidanza nell’immediato o durante il periodo di assunzione del farmaco (una volta interrotto il trattamento, si tornerà ad essere fertili, il sanguinamento mestruale non sarà più abbondante e i fibromi non cresceranno).

SPRM (modulatori selettivi del recettore del progesterone):

Questi farmaci agiscono sul modo in cui l’organismo “elabora” uno degli ormoni che favorisce la crescita dei fibromi e determinano un restringimento del volume dei fibromi esistenti.

Possono rivelarsi una buona opzione se:

  • il sintomo principale dei fibromi è rappresentato da un sanguinamento mestruale abbondante, dolore pelvico e/o senso di compressione, o ancora incontinenza urinaria in caso di pressione sulla vescica
  • si vuole evitare una procedura medica e i tempi di recupero che questa comporta
  • non si desidera iniziare una gravidanza nell’immediato o nel periodo di assunzione del farmaco.

Trovare risposte – Procedure mediche

Se i farmaci non rispondono alle tue esigenze o non producono i risultati desiderati, potrai prendere in considerazione le seguenti procedure.

Ablazione endometriale

Questa procedura mininvasiva utilizza calore, corrente elettrica o energia a microonde per distruggere il rivestimento dell’utero. Questa opzione mira a ridurre il flusso mestruale o a interrompere completamente il ciclo.

La procedura si svolge solitamente in ambito ambulatoriale e dura circa 45 minuti in anestesia locale o spinale. Gli effetti collaterali post-procedurali includono crampi e perdite di sangue per alcuni giorni. Il recupero totale richiede da pochi giorni a 2 settimane.

Questa procedura può rivelarsi una buona opzione se:

  • il sintomo principale dei fibromi è rappresentato dal sanguinamento mestruale abbondante
  • si desidera sottoporsi ad una procedura ambulatoriale con tempi di recupero brevi
  • non si desidera avere una gravidanza nel prossimo futuro.

Embolizzazione dell’arteria uterina

Tale procedura prevede l’iniezione di piccole particelle nelle arterie che forniscono sangue al fibroma bloccandole, con conseguente necrosi e quindi restringimento del fibroma. L’embolizzazione dell’arteria uterina è di solito una procedura ambulatoriale, il cui recupero completo richiede dagli 8 ai 14 giorni.

Questa tecnica può rivelarsi una buona opzione se:

  • i sintomi dei fibromi non hanno risposto alla terapia farmacologica
  • si desidera una procedura mininvasiva
  • si desidera ridurre i fibromi, non rimuoverli del tutto
  • si desidera una procedura ambulatoriale con tempi di recupero moderati
  • non si desidera avere una gravidanza nel prossimo futuro

Miolisi

La miolisi è una procedura mininvasiva in cui si utilizza energia a radiofrequenza, laser o corrente elettrica per distruggere i fibromi e i vasi sanguigni che li nutrono. La miolisi viene di norma eseguita in anestesia generale come procedura ambulatoriale e il recupero completo richiede circa una settimana.

Questa tecnica può rivelarsi una buona opzione se:

  • i sintomi dei fibromi non hanno risposto alla terapia farmacologica
  • si desidera una procedura mininvasiva
  • si desidera una procedura ambulatoriale con tempi di recupero moderati
  • non si desidera iniziare una gravidanza nel prossimo futuro (se, da un lato è possibile iniziare una gravidanza, dall’altro, i tassi e i rischi di complicanze apparentemente più elevati inducono i medici a consigliare altre metodiche se si desidera avere un figlio, come, ad esempio, la miomectomia)non si desidera iniziare una gravidanza nel prossimo futuro (se, da un lato è possibile iniziare una gravidanza, dall’altro, i tassi e i rischi di complicanze apparentemente più elevati inducono i medici a consigliare altre metodiche se si desidera avere un figlio, come, ad esempio, la miomectomia)

Chirurgia a ultrasuoni focalizzati con guida a risonanza magnetica

La procedura viene eseguita all’interno di un macchinario per la risonanza magnetica in modo da consentire al medico di vedere l’esatta posizione dei fibromi. Si utilizza in seguito un trasduttore ad ultrasuoni ad alta energia per focalizzare le onde sonore direttamente sul tessuto fibromatoso, riscaldandolo e distruggendolo. La chirurgia a ultrasuoni è di solito una procedura ambulatoriale e il tempo di recupero complessivo è di 3-4 giorni.

Questa tecnica può rivelarsi una buona opzione se:

  • i sintomi dei fibromi non hanno risposto alla terapia farmacologica
  • si desidera una procedura non invasiva
  • si desidera una procedura ambulatoriale con tempi di recupero brevi
  • non si desidera una gravidanza nel prossimo futuro (si stanno ancora raccogliendo dati sulla sicurezza della gravidanza dopo una procedura ad ultrasuoni).

Trovare risposte – Chirurgia

Isterectomia

Questo intervento di chirurgia maggiore prevede l’asportazione completa dell’utero. Se vengono rimosse anche le ovaie, si indurrà la menopausa. La maggior parte delle donne può scegliere di mantenere le ovaie o di sottoporsi a terapia ormonale sostitutiva per ritardare l’insorgenza della menopausa. L’isterectomia richiede una degenza ospedaliera di 2-3 giorni e un periodo di recupero completo di 6-8 settimane con attività limitata. 

Questa tecnica può rivelarsi una buona opzione se:

  • i sintomi dei fibromi non hanno risposto alla terapia farmacologica e/o ad altre procedure
  • si desidera rimuovere in modo permanente i fibromi
  • si desidera prevenire in modo permanente la formazione di fibromi in futuro
  • non si desidera una nuova gravidanza (con l’asportazione dell’utero, il concepimento sarà impossibile)
  • si è in grado di sostenere un lento processo di recupero post-operatorio

Miomectomia isteroscopica

La miomectomia è una procedura chirurgica di rimozione dei fibromi uterini. Se i fibromi sono localizzati all’interno della cavità uterina, la miomectomia può essere eseguita per via isteroscopica, entrando nell’utero attraverso la vagina e la cervice. L’isteroscopia è una procedura ambulatoriale e richiede da pochi giorni a 2 settimane per un recupero completo.

Questa tecnica può rivelarsi una buona opzione se:

  • i sintomi dei fibromi non hanno risposto alla terapia farmacologica
  • i fibromi sono localizzati all’interno della cavità uterina
  • si desidera rimuovere in modo permanente i fibromi esistenti (nota: tale procedura non impedisce la formazione di nuovi fibromi in futuro)
  • si desidera una procedura ambulatoriale con tempi di recupero brevi
  • si desidera iniziare una gravidanza nel prossimo futuro.

Miomectomia laparoscopica

Se i fibromi sono localizzati verso l’esterno della cavità uterina, ma sono piccoli e in numero esiguo, possono essere rimossi in laparoscopia, praticando piccole incisioni nella parete addominale attraverso cui si inseriscono gli appositi strumenti. La miomectomia laparoscopica è solitamente una procedura ambulatoriale o può richiedere una degenza ospedaliera di un giorno. I tempi di recupero completo sono di 1-2 settimane.

Questa tecnica può rivelarsi una buona opzione se:

  • i sintomi dei fibromi non hanno risposto alla terapia farmacologica
  • i fibromi sono localizzati all’esterno della cavità uterina, ma sono piccoli e in numero limitato
  • si desidera rimuovere in modo permanente i fibromi (nota: tale procedura non impedisce la formazione di nuovi fibromi in futuro)
  • si desidera un intervento ambulatoriale (o con breve degenza ospedaliera) con tempi di recupero moderati
  • si desidera iniziare una gravidanza nel prossimo futuro

Miomectomia laparotomica (o addominale)

Se i fibromi sono numerosi o di grandi dimensioni e sono localizzati al di fuori della cavità uterina, possono essere rimossi con un classico intervento chirurgico a cielo aperto (per via addominale). La miomectomia addominale richiede una degenza ospedaliera media da 1 a 4 giorni e tempi di recupero completo di 4-6 settimane.

Questa tecnica può rivelarsi una buona opzione se:

  • i sintomi dei fibromi non hanno risposto alla terapia farmacologica
  • i fibromi sono numerosi o di grandi dimensioni e sono localizzati al di fuori della cavità uterina
  • si desidera rimuovere in modo permanente i fibromi (nota: tale procedura non impedisce la formazione di nuovi fibromi in futuro)
  • si è in grado di sostenere un lento processo di recupero post-operatorio
  • si desidera avere un figlio in futuro.

Scegli con saggezza

Esistono molte opzioni per le donne che si trovano ad affrontare i fibromi uterini. E’ fondamentale che tu sappia cosa è importante per te e che tu sia informata sulle opzioni disponibili. Parla con il tuo medico ed esprimi la tua opinione e le tue preferenze.

Scegli l’opzione più adatta a te e avrai buone possibilità di vivere la vita che desideri e che meriti.

Esistono molti esperti che sono a tua disposizione per rispondere a tutte le domande sui fibromi uterini e sui sintomi ad essi associati a cui non è ancora stata data una risposta. È importante avere conoscenze approfondite sulla patologia, sulle opzioni di trattamento disponibili e su come aiutare al meglio il medico a valutare i sintomi. È possibile avere il controllo sulle proprie scelte comprendendo meglio ogni aspetto della malattia.